Tolmino e il Monte Nero |
In
quella che è oggi nota come la Seconda battaglia dell’Isonzo morirono
moltissimi militari italiani (sono stimati circa 42.000 tra morti, feriti e
dispersi), e furono fatti prigionieri circa 4000 soldati austriaci lungo tutto
il fronte della battaglia nell’arco dei primi tre giorni di combattimento.
Le
ingenti perdite subite dai reparti italiani in questo duro scontro obbligarono
entrambi gli eserciti a sospendere momentaneamente le ostilità per reintegrare
i reparti con nuovi arrivi di soldati. Per l’Italia, infatti, questa battaglia
fu il momento di massimo sforzo bellico dall’inizio del conflitto, in cui ogni
soldato disponibile fu chiamato a combattere. Come abbiamo visto due settimane
fa, nel nostro ultimo appuntamento, questo portò ad una nuova e ingente
chiamata alle armi e al reclutamento anche di coloro che erano stati
precedentemente riformati.
Soldati ai piedi del Monte Nero |
Poiché
molti dei biellesi al fronte erano di stanza negli Alpini, è soprattutto tra di
essi che ritroviamo le molte vittime della sanguinosa Battaglia del Monte Nero.
Riportiamo qui di seguito i nomi dei caduti biellesi parte del 4° Reggimento
Alpini che combatté sulle montagne alla fine di luglio 1915:
Francesco Salussoglia, Arturo
Lorenzetti, Amilcare Girardengo, Tracciolini Anselmo di Biella, classi 1891, 1894,
1890 e 1895; Angelo Mercandino di
Pralungo, classe 1882; Guerrino Ramella
e Luigi Perona di Chiavazza, classe
1882 e 1881; Vitale Cinquino di
Tollegno; Felice Ramella-Paja, Alessandro Ramella e Giacomo Ramella-Rat del Favaro,
rispettivamente classe 1884, 1890 e 1891; Pasquale
Acquadro e Federico Ramella Salvei di
S. Eurosia, classi 1883 e 1879; Eusebio
Cravario di Muzzano, classe 1881; Antonio
Foscale di Cossila S. Grato; Patrizio
Caneparo di Occhieppo Superiore, classe 1893; Gioachino Frassati ed Enrico
Cerruti di Occhieppo Inferiore, classi 1891 e 1894; Euclide Borrino di Vallemosso, figlio dell’industriale Antonio
Borrino, sottotenente; Lorenzo Canova
di Pralungo, classe 1882; Carlo Baronio
di Mongrando; Pierino Ceretti di
Crevacuore, classe 1893; Riccardo Cigna di
Pollone, classe 1881; Giuseppe Maffei di
Camburzano, classe 1881; Chiaffredo
Bertolino di Valdengo, classe 1891; Giacomo
Chioso di Ceresito; Pietro Morino di
Sala Biellese, classe 1882; Fiorentino
Debernardi, Giovanni Gambro e
Umberto Gavietto di Zubiena, classi 1883, 1893 e 1892; Giovanni Zanotti da Borriana; Cipriano
Perrazione e Flavio Rama di
Graglia, classe 1895 e 1888; Aniceto
Barbera di Pavignano, classe 1889; Alessio
Piatta del Vandorno, classe 1893; Pietro
Caneparo del Barazzetto, classe 1891 e Felice
Azario classe 1891, di cui non si poté risalire alla residenza.
Il trasporto a valle dei caduti |
Il
bollettino Cadorna proveniente dal fronte parlava esclusivamente del successo
della battaglia e dell’avanzata delle truppe italiane in territorio austriaco:
“Sull’altipiano carsico il nemico fu scacciato da alcune trincee. L’azione si
protrasse aspra e ostinata anche durante la notte”. Nonostante le perdite e le
resistenze austriache “le nostre truppe perseverano instancabili nella lotta.”
Da il Biellese del 27 ottobre 2015