Il Comitato Circondariale di Assistenza Civile si riunì in
assemblea per discutere lo stato degli aiuti dati ai comuni e alle famiglie
biellesi. Il presidente del comitato, Francesco Personali, informò i membri dei
comitati locali presenti dello stato degli aiuti forniti: le famiglie bisognose
della città di Biella ammontavano a circa il 10%, mentre in alcuni comuni del
circondario vi erano iscritte tutte le famiglie. Questa disparità andava a
detrimento di chi aveva davvero necessità di sussidi e la discussione si accese
quando si iniziò a ragionare in vista dell’inverno, periodo più dispendioso per
il riscaldamento e il reperimento del cibo, e a considerare le spese maggiori
che dovevano sostenere le famiglie che accoglievano i propri feriti in casa.
Si proponeva di diminuire le quote dei sussidi (30 lire
mensili per i più bisognosi) per aumentarli durante l’inverno, per non esaurire
i fondi raccolti fino a quel momento.
Per ridimensionare le liste di aiuti in alcuni comuni che
hanno “esagerato…in bontà” si auspicava l’intervento di membri del comitato
centrale per la revisione degli elenchi, proprio per poter iniziare a disporre
i sussidi straordinari per le famiglie dei feriti e dei caduti.
Il Comm. Bellia, affermando che “quando i fondi saranno
finiti, chi non ha offerto dovrà offrire e chi ha offerto dovrà ancora offrire” mise a
disposizione la propria automobile, seguendo l’esempio di altri benestanti che
avevano offerto la propria automobile per il trasporto dei feriti dalla
stazione al seminario-ospedale.
L’assemblea si concluse con l’approvazione unanime delle
risoluzioni del comitato (revisione delle liste e aumento dei sussidi in caso
di bisogno) e con la raccomandazione del presidente Personali alla “concordia
degli animi, in questo momento storico indispensabile, anche per dimostrare che, all’infuori e al di
sopra dei partiti, si è tutti fratelli e che sappiamo volerci bene.
Convalescenza allo
stabilimento idroterapico di Andorno
Negli stessi giorni la Società A. Sella e C., che dirigeva
lo Stabilimento Idroterapico di Andorno, rendeva nota l’intenzione di destinare
20 camere con vitto, alloggio e cure fisiche per 20 ufficiali feriti in guerra.
Gli ufficiali qui accolti avrebbero potuto rimanervi per tutta la durata della
stagione balneare. L’iniziativa raccolse il plauso di tutti.
Questa offerta si univa a quelle di molti privati che
offrivano case e abitazioni per l’accoglienza dei feriti e dei profughi. Un
esempio è il sig. Giuseppe Becchia che mise a disposizione della Croce Rossa la
propria villa, con ampio giardino, di Valle S. Nicolao per la convalescenza.
da il Biellese del 15 settembre 2015